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Kara Sardegna
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Il ferro si veste di nuovi colori.“La mia idea è sempre stata estrarre dal ferro la sua essenza più profonda, dare colori e calore a una materia grigia e apparentemente fredda, infondere energia alle mie opere, dare loro un’anima che trasmetta emozioni e sensazioni e che si racconti senza necessità di parole”.

Roberto Ziranu si sente - parole sue - “profondamente artigiano”, seppure - parole unanimi di chi ne recensisce le opere - il suo spirito è altamente creativo e artistico: “Cerco di andare oltre, di esprimere un’arte scultorea”.

Dalle tradizioni all’innovazione continua: “La mia arte proviene dal passato ed è proiettata nel futuro, è una rivisitazione della tradizione sempre protesa alla sperimentazione”.

Esempi sono le opere ‘tradotte’ dal pellame al ferro, come su cambale e il corpetto, ritagliato e sagomato come fosse un tessuto, premiato alla Biennale di Roma nello scorso maggio: “È un omaggio alle nostre madri, una dedica alla nostra terra”, ama dire Roberto, che lavora il ferro con consapevolezza tecnica e ‘disinvoltura’.

Le sue opere stupiscono per capacità inventiva e interpretativa, lo stile si caratterizza per il richiamo alla storia dell’Isola con un ‘linguaggio’ contemporaneo. Le tecniche sono ‘classiche’: forgiatura, brunitura, incisione e fiammatura. I temi sono ripresi da simboli arcaici, natura e territorio: figure femminili, corpetti e cambales caratterizzano la collezione ‘Origini’; le celebri ‘Vele’, i 'quadri ’fiammati’ e ‘piatti d’arte’ rappresentano la linea moderna.

Tutte le sue collezioni sono concepite per essere integrate in ambienti e spazi vivibili.

Un aneddoto curioso su qualche manufatto? “La commissione della Biennale di Asolo – racconta Roberto - ha adeguato il regolamento di valutazione per inserire un nuovo tipo di dipinto, ossia il mio quadro fiammato, e una tecnica a loro sconosciuta, la creazione col fuoco di colori su lastre di ferro (‘fiamma su lastra’)”.


encrypted-tbn0.gstatic“Nelle mie opere metto a frutto i miei ‘saperi’ – spiega il nostro favourite artisan - per assecondare e valorizzare la natura del ferro: credo di avere una conoscenza intima della materia che forgio”.


Un sapere che proviene dalla famiglia e da tre decenni di attività: “Sono cresciuto annusando il profumo del ferro sin da bambino, nella bottega di mio padre, persona buona e lungimirante. Poi dopo le scuole superiori e un anno di lavoro al suo fianco, mi ha dato libertà di fare il mio percorso: a 20 anni avevo già un mio laboratorio”.

Un percorso duro: a Orani, borgo di tradizioni artigiane che ha dato i natali a Costantino Nivola, uno dei maggiori artisti sardi di sempre,nel 1991, quando Roberto iniziò a ‘camminare da solo’, c’erano quattro botteghe del ferro: “Ero il più piccolo e quasi sconosciuto” dice.

Ma con grandi ambizioni: “Forgiavo e realizzavo cancelli, ringhiere, letti. Ebbi immediato successo commerciale e non solo: fui invitato a esporre in mostre, mi misi in luce come artigiano creativo ed estroso. La mia indole mi ha sempre portato a non accontentarmi, spinto alla sperimentazione e a lavori di valore: così sono arrivate le prime pubblicazioni su riviste nazionali specializzate”.

L’inizio di una carriera di successo. Tuttora le sue creazioni sono recensite nelle principali pubblicazioni di settore. Inoltre, partecipa attivamente, con esposizioni e mostre, al dialogo artistico contemporaneo. “Ho sempre avuto stimoli per nuove emozioni: è il motivo del trasferimento a Nuoro agli inizi degli anni Duemila, una scelta di vita, una nuova avventura in una realtà più grande e ‘visibile’”.

Nel capoluogo barbaricino da allora (e tutt’oggi) tratta la materia ferrosa con originale maestria, con mutevoli bagni di fuoco che creano riflessi di luce, dorati,simili all’ottone e al rame. È il suo tratto distintivo. “I colori escono scintillanti dalla materia – spiega Ziranu -: oro, viola, infinite tonalità di blu, blu argento, blu intenso, blu cobalto, a ogni temperatura c’è una reazione e le conosco e domino a piacimento”.

Un ‘piatto d’arte’ è stato il manufatto protagonista del quarto appuntamento di ‘My favourite artisan award’.

All’ aeroporto Olbia Costa Smeralda.. Roberto ha portato in dono al 4.500.000 passeggero del mercato tedesco una lastra forgiata e incisa più ampia del consueto: “Da una superficie ferrosa maggiore ho potuto tirare fuori il meglio, è un pezzo unico che mostra al centro il ‘blu infinito’, il blu in tutte le sue tonalità”.

Ziranu rivolge un sentito applauso a Geasar e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio per le iniziative di promozione all’interno dello scalo olbiese e si entusiasma per il successo dei corner Isola nello stesso aeroporto e in quello di Cagliari: “È un’ottima idea, che promuove il territorio e le sue eccellenze e le proietta a livello internazionale. Io ho ottimi riscontri di apprezzamento e vendite (anche all’estero) in entrambi gli aeroporti. Per altro sin dagli anni Novanta mantengo contatti commerciali con Olbia e la Costa Smeralda”.

E poi c’è un aspetto sostanziale: “Grazie alle boutique aeroportuali, sono orgoglioso di rappresentare a mio modo la Sardegna”.

A proposito di vetrine, Ziranu è stato uno dei primissimi iscritti alla vetrina virtuale dell’artigianato artistico (www.sardegnaartigianato.com): “Un’ altra iniziativa con ottime premesse, specie quando è stata legata al bando per‘vestire’ di arredi e manufatti artistici sardi gli hotel. Oggi a mio parere sarebbe meglio una selezione per veicolare l’artigianato sardo a livello internazionale”.

Parola di artista.

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